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Nocera Terinese, Catanzaro, Italy
insegnante quasi a tempo pieno, amo vivere in campagna pur avendo un'anima cittadina...è una delle mie tante contraddizioni

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venerdì 27 marzo 2009

Se è vero che la maggior parte degli apprendimenti avviene spontaneamente in contesti diversi, come risposta a bisogni, a necessità pratiche e concrete, bisogna anche riflettere sul fatto che a determinare i nostri percorsi personali sono l’interesse, la curiosità, la passione, l’amore.
Oggi, di fronte ai miei ragazzi piuttosto distratti, a volte quasi infastiditi di fronte al moltiplicarsi delle proposte scolastiche e al variegato panorama di offerte “culturali”, mi chiedo quali sia la leva che possa far scattare in loro quell’entusiasmo, quella forma di coinvolgimento che può permettere, a me e a loro, di superare i vincoli formali e le soluzioni rigidamente strutturate, tipiche della nostra scuola.
Dopo le riflessioni di questi giorni, capisco che l’obiettivo prioritario della scuola, della mia scuola, oggi, sia proprio quello di aiutare i ragazzi (e non solo loro) a capire quali siano le loro vere passioni e ad abbracciarle, accostandovisi con semplicità, senza timori, senza la vergogna di difendere un’idea o un credo, utilizzando tutta l’energia di cui i giovani sono capaci. È un percorso, quindi, che porta alla scoperta di sé, come essere unico e irripetibile, dotato dei mezzi per conoscersi e per farsi conoscere, al di là di ogni forma di omologazione. È il percorso verso la costruzione della conoscenza, che non può partire se non dalla propria conoscenza, di quello che si è e che si desidera essere. Credo che il nostro compito sia proprio quello di sostenere questo percorso di ricerca, ritenendo non fondamentali gli strumenti, i luoghi, i mezzi che si usano, ma tenendo vivi la passione e l’entusiasmo, la voglia di comunicare e di conoscere, senza separare scuola e vita, ma dando valore all’energia, all’interesse che man man si fa passione e, attraverso la fitta rete di connessioni che si va creando, si traduce spontaneamente in conoscenza.

3 commenti:

  1. Ho letto quanto hai scritto e condivido la tua ansia, i tuoi dubbi, il peso e la responsabilità che riconosci al momento della valutazione.
    E’ vero che non possiamo racchiudere in un numero l’espressione di un percorso formativo, la crescita e la maturazione di una persona, ma è pur vero che se il momento della valutazione è indubbiamente un asse fondamentale del processo formativo, non può rappresentarne il fine o una finalità. Trasformiamo questo momento in un mezzo che ci aiuti semplicemente a stimolare la “qualità” del nostro operato!

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